Satyricon – La matrona di Efeso – Maturità 2025

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Matrona quaedam Ephesi tam notae erat pudicitiae, ut vicinarum quoque gentium feminas ad spectaculum sui evocaret.

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Una matrona di Efeso era di una pudicizia talmente risaputa che richiamava ad ammirarla le donne anche delle genti confinanti.

Haec ergo cum virum extulisset, non contenta vulgari more funus passis prosequi crinibus aut nudatum pectus in conspectu frequentiae plangere, in conditorium etiam prosecuta est defunctum, positumque in hypogaeo Graeco more corpus custodire ac flere totis noctibus diebusque coepit.

Costei dunque, dopo aver celebrato le esequie del marito, non contenta di seguire il corteo funebre, secondo l’usanza comune, coi capelli sciolti o di colpire il petto denudato al cospetto della folla, seguì addirittura il defunto nel sepolcro, e una volta riposto nell’ipogeo secondo l’uso greco, cominciò a vegliarlo e compiangerlo per notti e giorni interi. 

Sic adflictantem se ac mortem inedia persequentem non parentes potuerunt abducere, non propinqui; magistratus ultimo repulsi abierunt, complorataque singularis exempli femina ab omnibus quintum iam diem sine alimento trahebat.

Mentre si affliggeva così e cercava ostinatamente la morte per fame, non i genitori riuscirono a distoglierla, non i parenti; i magistrati alla fine, respinti, se ne andarono e, compatita da tutti, la donna di eccezionale esemplarità trascinava ormai il quinto giorno senza cibo.

Adsidebat aegrae fidissima ancilla, simulque et lacrimas commodabat lugenti, et quotienscunque defecerat positum in monumento lumen renouabat.

Sedeva accanto alla sofferente una fidatissima ancella, e contemporaneamente sia assecondava il pianto della donna con le sue lacrime sia tutte le volte che si affievoliva il lume posto nel sepolcro lo ravvivava.

Una igitur in tota civitate fabula erat, solum illud adfulsisse verum pudicitiae amorisque exemplum omnis ordinis homines confitebantur,

Ebbene una sola era la voce in tutta la città, tutti gli uomini di ogni rango riconoscevano che solo quello era brillato come vero esempio di pudicizia e amore, 

cum interim imperator prouinciae latrones ivssit crucibus affigi secundum illam casulam, in qua recens cadaver matrona deflebat.

quando nel frattempo il governatore della provincia ordinò di crocifiggere dei ladroni di fianco a quella tomba in cui la matrona piangeva il cadavere fresco. 

Proxima ergo nocte, cum miles, qui cruces asservabat, ne quis ad sepulturam corpus detraheret, notasset sibi lumen inter monumenta clarius fulgens et gemitum lugentis audisset, vitio gentis humanae concupiit scire quis aut quid faceret.

Dunque la notte seguente, siccome il soldato che faceva la guardia alle croci, affinché nessuno tirasse giù il corpo per la sepoltura, si era accorto di una luce che splendeva piuttosto vivace tra i sepolcri e avendo udito il lamento della piangente, per un vizio della stirpe umana, bramò sapere chi (fosse) o cosa facesse. 

Descendit igitur in conditorium, uisaque pulcherrima muliere, primo quasi quodam monstro infernisque imaginibus turbatus substitit.

Scese allora nella tomba, e vista la bellissima donna, in un primo momento si arrestò confuso come da da un prodigio o da fantasmi infernali.

Deinde ut et corpus iacentis conspexit et lacrimas considerauit faciemque unguibus sectam,

Poi, come osservò il corpo del morto e considerò le lacrime e il volto straziato dalle unghie, 

ratus scilicet id quod erat, desiderium extincti non posse feminam pati, attulit in monumentum cenulam suam,

pensando naturalmente quello che in effetti era, che la donna non poteva sopportare la mancanza del defunto, portò nel sepolcro la sua cenetta, 

coepitque hortari lugentem ne perseueraret in dolore superuacuo, ac nihil profuturo gemitu pectus diduceret:

e cominciò a esortare la donna piangente a non perseverare in un dolore del tutto vano, e a non consumare il petto in un gemito che non avrebbe giovato a nulla:

omnium eundem esse exitum et idem domicilium, et cetera quibus exulceratae mentes ad sanitatem reuocantur.

di tutti è la medesima la fine, e medesima la dimora, e altre cose con cui le menti esacerbate sono richiamate alla guarigione. 

At illa ignota consolatione percussa lacerauit uehementius pectus, ruptosque crines super corpus iacentis imposuit.

Ma quella, colpita dalla consolazione di uno sconosciuto, straziò il petto con forza ancora maggiore, e depose sul corpo del defunto i capelli strappati.

Non recessit tamen miles, sed eadem exhortatione temptauit dare mulierculae cibum, donec ancilla uini nectareo odore corrupta primum ipsa porrexit ad humanitatem inuitantis uictam manum, deinde refecta potione et cibo expugnare dominae pertinaciam coepit et:

Il soldato tutta via non batté in ritirata, ma con la medesima esortazione provò a dare alla poverina del cibo, finché l’ancella sedotta dal profumo nettareo del vino porse dapprima ella la mano vinta alla cortesia dell’invito, poi ristorata dalla bevanda e dal cibo cominciò a dare l’assalto all’ostinazione della padrona e:

«Quid proderit, inquit, hoc tibi, si soluta inedia fueris, si te uiuam sepelieris, si antequam fata poscant, indemnatum spiritum effuderis?

«A cosa ti gioverà questo, disse, se ti sarai dissolta per la fame, se ti sarai seppellita viva, se prima che i fati lo richiedano avrai esalato l’animo innocente?


Id cinerem aut manes credis sentire sepultos?

Credi che la cenere o gli spiriti sepolti sentano ciò?


Vis tu reuiuiscere? Vis discusso muliebri errore, quam diu licuerit, lucis commodis frui? Ipsum te iacentis corpus admonere debet, ut uiuas.»

Vuoi tu ritornare alla vita? Vuoi, scrollato il femmineo smarrimento, godere il più a lungo possibile dei vantaggi della luce? Il corpo stesso del defunto deve ammonirti a vivere». 

Nemo inuitus audit, cum cogitur aut cibum sumere aut uiuere.

Nessuno ascolta contro voglia, quando è costretto o ad assumere del cibo o a vivere. 

Itaque mulier aliquot dierum abstinentia sicca passa est frangi pertinaciam suam, nec minus auide repleuit se cibo quam ancilla, quae prior uicta est.

E così la donna prosciugata dal digiuno di alcuni giorni lasciò che la sua ostinazione fosse infranta, e si riempì di cibo non meno avidamente dell’ancella, che per prima era stata vinta.

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Ceterum scitis quid plerumque soleat temptare humanam satietatem. Quibus blanditiis impetrauerat miles ut matrona uellet uiuere, isdem etiam pudicitiam eius aggressus est.

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Sapete del resto cosa sia solito tentare per lo più gli uomini quando sono sazi. Con le lusinghe con cui il soldato aveva ottenuto che la matrona volesse vivere, con le medesime diede l’assalto anche alla sua pudicizia.

Nec deformis aut infacundus iuuenis castae uidebatur, conciliante gratiam ancilla ac subinde dicente:


«Placitone etiam pugnabis amori?

Nec uenit in mentem quorum consederis aruis?»


Né il ragazzo pareva brutto o privo di eloquio alla casta donna, favorendo tra l’altro l’ancella l’intesa e dicendo ripetutamente:


«Combatterai addirittura con un amore gradito?

Ma non ti viene in mente nei campi di chi ti sei insediata?»


Quid diutius moror? Ne hanc quidem partem corporis mulier abstinuit, uictorque miles utrumque persuasit.

Perché indugio oltre? La donna tenne digiuna neppure questa parte del corpo e il soldato vittorioso la persuase a entrambe le cose. 

Iacuerunt ergo una non tantum illa nocte, qua nuptias fecerunt, sed postero etiam ac tertio die, praeclusis uidelicet conditorii foribus, ut quisquis ex notis ignotisque ad monumentum uenisset, putasset exspirasse super corpus uiri pudicissimam uxorem.

Giacquero dunque insieme non solo quella notte in cui celebrarono le nozze, ma anche il giorno dopo e il terzo, dopo aver chiuso, evidentemente, le porte del sepolcro, affinché chiunque tra conoscenti e sconosciuti fosse giunto alla tomba, pensasse che la pudicissima moglie fosse spirata sul corpo del marito. 

Ceterum delectatus miles et forma mulieris et secreto, quicquid boni per facultates poterat, coemebat et prima statim nocte in monumentum ferebat.

D’altra parte il soldato compiaciuto della bellezza della donna e del segreto, faceva incetta di tutto ciò che di buono poteva per le sue possibilità e subito sul far della notte lo portava nella tomba. 

Itaque unius cruciarii parentes ut uiderunt laxatam custodiam, detraxere nocte pendentem supremoque mandauerunt officio.

E così i genitori di un crocifisso, come videro il controllo allentato, tirarono giù di notte il corpo appeso e lo affidarono alla cerimonia suprema.

At miles circumscriptus dum desidet, ut postero die uidit unam sine cadauere crucem, ueritus supplicium, mulieri quid accidisset exponit:

Ma il soldato, raggirato mentre mancava al suo dovere, come il giorno dopo vide una croce senza cadavere, temendo il castigo, spiega alla donna ciò che era accaduto: 

nec se exspectaturum iudicis sententiam, sed gladio ius dicturum ignauiae suae.

né avrebbe atteso la sentenza del processo, ma con il gladio avrebbe reso giustizia della propria indolenza. 

Commodaret ergo illa perituro locum, et fatale conditorium familiari ac uiro faceret. Mulier non minus misericors quam pudica:

Dunque che ella approntasse un luogo per il morituro, e realizzasse un sepolcro fatale per l’amico e il marito. La donna non meno misericordiosa che pudica: 

«Ne istud, inquit, dii sinant, ut eodem tempore duorum mihi carissimorum hominum duo funera spectem. Malo mortuum impendere quam uiuum occidere».

«Che gli dèi, disse, non permettano questo, che nel medesimo tempo io guardi i due funerali delle due persone a me più care. Preferisco appendere un morto piuttosto che uccidere un vivo». 

Secundum hanc orationem iubet ex arca corpus mariti sui tolli atque illi, quae uacabat, cruci affigi.

Conformemente a questo discorso ordina di prelevare dalla bara il corpo di suo marito di inchiodarlo alla quella croce che era vuota. 

Vsus est miles ingenio prudentissimae feminae; posteroque die populus miratus est qua ratione mortuus isset in crucem.

Il soldato si avvalse della trovata della donna tanto saggia; e il giorno seguente la gente si stupì di come un morto fosse andato sulla croce.

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