Duo – greco
Isocrate, A Nicocle, 9-11
(338 pag. 395)
Οἶμαι δὴ πάντας ἂν ὁμολογῆσαι προσήκειν αὐτοῖς πόλιν δυστυχοῦσαν παῦσαι καὶ καλῶς πράττουσαν διαφυλάξαι καὶ μεγάλην ἐκ μικρᾶς ποιῆσαι· τὰ γὰρ ἄλλα τὰ συμπίπτοντα κατὰ τὴν ἡμέραν ἑκάστην τούτων ἕνεκα πρακτέον ἐστίν.
Io penso che tutti possano essere d’accordo che a quelli convenga fa cessare la città dall’essere sventurata e preservatla quando ha successo e renderla grande da piccola; giacché le altre cose che capitano di giorno in giorno devono essere fatte in vista di queste.
[10] Καὶ μὴν ἐκεῖνό γε φανερὸν, ὅτι δεῖ τοὺς ταῦτα δυνησομένους καὶ περὶ τηλικούτων βουλευομένους μὴ ῥᾳθυμεῖν μηδ' ἀμελεῖν, ἀλλὰ σκοπεῖν ὅπως φρονιμώτερον διακείσονται τῶν ἄλλων.
Certamente è evidente anche quello almeno, cioè che bisogna che coloro che avranno il potere di fare queste cose e decideranno su questioni tanto importanti non siano indolenti e trascurati, ma badino a come saranno più assennati degli altri.
[11] Δέδεικται γὰρ ὅτι τοιαύτας τὰς βασιλείας ἕξουσιν, οἵας ἂν τὰς αὑτῶν γνώμας παρασκευάσωσιν. Ὥστ' οὐδενὶ τῶν ἀσκητῶν οὕτω προσήκει τὸ σῶμα γυμνάζειν ὡς τοῖς βασιλεῦσι τὴν ψυχὴν τὴν αὑτῶν· ἅπασαι γὰρ αἱ πανηγύρεις οὐδὲν μέρος τιθέασι τούτων τῶν ἄθλων, περὶ ὧν ὑμεῖς καθ' ἑκάστην ἀγωνίζεσθε τὴν ἡμέραν.
È dimostrato infatti che possiederanno regni tali quali abbiano apparecchiato le proprie menti. Sicché a nessuno degli atleti si addice allenare il corpo così come ai regnanti la propria anima: infatti tutte le feste panelleniche non stabiliscono neanche una parte di questi premi per i quali voi giorno dopo giorno combattete.
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