Cicerone, Tusculanae disputationes, I, 16-17 (38-39)
Itaque credo equidem etiam alios tot saeculis, sed quod litteris exstet, Pherecydes Syrius primus dixit animos esse hominum sempiternos, antiquus sane; fuit enim meo regnante gentili.
E così credo che di certo in tanti secoli ce ne siano stati anche altri, cosa che risulta dagli scritti, Ferecide di Siro disse per primo che chi animi degli uomini sono eterni, e comunque è antico; visse infatti quando era re un mio parente.
hanc opinionem discipulus eius Pythagoras maxime confirmavit, qui cum Superbo regnante in Italiam venisset, tenuit Magnam illam Graeciam cum honore disciplina, tum etiam auctoritate, multaque saecula postea sic viguit Pythagoreorum nomen, ut nulli alii docti viderentur.
rafforzò questa opinione il suo discepolo Pitagora, il quale, essendo giunto in Italia quando era re il Superbo, dominò la Magna Grecia con la sua dottrina (qui il testo tramandato crea problemi) e anche con la sua autorità, e per molti secoli in seguito il nome dei Pitagorici fu così in auge che nessun altro sembrava dotto.
XVII. sed redeo ad antiquos. rationem illi sententiae suae non fere reddebant, nisi quid erat numeris aut descriptionibus explicandum:
Ma orno agli antichi. Quelli non davano quasi spiegazioni della propria teoria, se non ciò che si doveva dimostrare con numeri e disegni:
39. Platonem ferunt, ut Pythagoreos cognosceret, in Italiam venisse et didicisse Pythagorea omnia primumque de animorum aeternitate non solum sensisse idem quod Pythagoram, sed rationem etiam attulisse. Quam, nisi quid dicis, praetermittamus et hanc totam spem inmortalitatis relinquamus.
Tramandano che Platone, per conoscere i Pitagorici, fosse andato in Italia e avesse imparato tutte le loro dottrine e che innanzitutto sull’immortalità dell’anima non solo la pensava allo stesso modo di Pitagora, ma anche ne diede spiegazione. E se non dirai qualcosa, la tralasceremo e abbandoneremo tutta questa speranza di immortalità.
P.S.
Nel seguito poi l’interlocutore manifesta delusione per l’interesse che non sarà soddisfatto, quindi si riprende la discussione a partire appunto da Platone.
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