Cicerone, Tusculanae, V, 5-6
O vitae philosophia dux, o virtutis indagatrix expultrixque vitiorum! quid non modo nos, sed omnino vita hominum sine te esse potuisset?
O filosofia, guida della vita, o tu che indaghi la virtù e scacci i vizi! Cosa non solo avremmo potuto essere noi (ho dovuto ripetere il verbo adattandolo a nos perché essendo alla fine concorda con vita e in italiano, con soggetto noi, non si può lasciare alla terza persona), ma in generale cosa avrebbe potuto essere la vita degli uomini senza di te?
Tu urbis peperisti, tu dissipatos homines in societatem vitae convocasti, tu eos inter se primo domiciliis, deinde coniugiis, tum litterarum et vocum communione iunxisti,
Tu hai partorito le città, tu hai chiamato ad una vita associata gli uomini che erano dispersi, tu li hai riuniti tra loro prima in dimore, poi nei matrimoni, infine con la comunanza di lettere e voci (cioè scrittura e linguaggio),
tu inventrix legum, tu magistra morum et disciplinae fuisti; ad te confugimus, a te opem petimus, tibi nos, ut antea magna ex parte, sic nunc penitus totosque tradimus.
tu fosti inventrice delle leggi, tu maestra di costumi e disciplina; in te ci rifugiamo, a te chiediamo aiuto, a te noi, come prima in gran parte, così ora totalmente e interamente, ci consegnamo.
Est autem unus dies bene et ex praeceptis tuis actus peccanti inmortalitati anteponendus.
Del resto un solo giorno impiegato bene e secondo i tuoi precetti è da preferire a un’immortalità peccatrice.
[6] Cuius igitur potius opibus utamur quam tuis, quae et vitae tranquillitatem largita nobis es et terrorem mortis sustulisti?
Dell’aiuto di chi dovremmo avvalerci più che del tuo, quando tu (traduco così il relativo che dipende da tuis dal quale ricavo il tu; lett. sarebbe: …del tuo, che hai…) hai donato a noi la pace della vita e hai eliminato la paura della morte?
Ac philosophia quidem tantum abest ut proinde ac de hominum est vita merita laudetur, ut a plerisque neglecta a multis etiam vituperetur. […]
E la filosofia certamente è tanto lontana da essere elogiata in proporzione ai meriti che ha conseguito per la vita degli uomini, che, trascurata dai più, da molti è addirittura biasimata.
Sed, ut opinor, hic error et haec indoctorum animis offusa caligo est, quod tam longe retro respicere non possunt nec eos, a quibus vita hominum instructa primis sit, fuisse philosophos arbitrantur.
Ma, come penso, questo errore e questa nebbia che offusca gli animi degli ignoranti ci sono, perché non possono voltarsi a guardare troppo indietro né pensano che coloro, dai quali per primi è stata istruita la vita degli uomini, furono filosofi.
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