Lisia, Contro Agorato, 33-35
Ὅτι μὲν ἀπέγραψεν Ἀγόρατος οὑτοσὶ τῶν ἀνδρῶν ἐκείνων τὰ ὀνόματα, καὶ τὰ ἐν τῇ βουλῇ καὶ τὰ ἐν τῷ δήμῳ, καὶ ἔστι φονεὺς ἐκείνων, σχεδόν τι οἶμαι ὑμᾶς ἐπίστασθαι·
Che questo Agorato che è qui ha denunciato i nomi di quegli uomini, sia quelli nel consiglio sia quelli nell’assemblea del popolo, e che è il loro assassino, penso che voi lo sappiate abbastanza bene;
ὡς τοίνυν ἁπάντων τῶν κακῶν αἴτιος τῇ πόλει ἐγένετο καὶ οὐδ' ὑφ' ἑνὸς αὐτὸν προσήκει ἐλεεῖσθαι, ἐγὼ οἶμαι [34] ὑμῖν ἐν κεφαλαίοις ἀποδείξειν.
che dunque fu la causa di tutti i mali per la città e che non conviene che egli venga compatito nemmeno da una sola persona, io credo che ve lo dimostrerò per sommi capi.
ἐπειδὴ γὰρ ἐκεῖνοι συλληφθέντες ἐδέθησαν, τότε καὶ ὁ Λύσανδρος εἰς τοὺς λιμένας τοὺς ὑμετέρους εἰσέπλευσε, καὶ αἱ νῆες αἱ ὑμέτεραι Λακεδαιμονίοις παρεδόθησαν, καὶ τὰ τείχη κατεσκάφη, καὶ οἱ τριάκοντα κατέστησαν, καὶ τί οὐ τῶν δεινῶν τῇ [35] πόλει ἐγένετο;
Infatti dopo che quelli furono arrestati e imprigionati, allora Lisandro navigò verso i vostri porti, e le vostre navi furono consegnate ai Lacedemoni, e le mura furono abbattute, e i trenta andarono al potere, e quale terribile sventura non capitò alla città?
ἐπειδὴ τοίνυν οἱ τριάκοντα κατεστάθησαν εὐθέως κρίσιν τοῖς ἀνδράσι τούτοις ἐποίουν ἐν τῇ βουλῇ, ὁ δὲ δῆμος "ἐν τῷ δικαστηρίῳ ἐν δισχιλίοις" ἐψήφιστο.
Quando dunque i trenta andarono al potere istruivano subito un processo per questi uomini nel consiglio, mentre il popolo aveva decretato che “si facesse nel tribunale dei duemila”.
Nessun commento:
Posta un commento