Maximum hoc est et officium sapientiae et indicium, ut verbis opera concordent, ut ipse ubique par sibi idemque sit.
Questo è il più importante dovere e segno della sapienza, che le azioni concordino con le parole, che uno sia ovunque pari e identico a se stesso.
'Quis hoc praestabit?' Pauci, aliqui tamen. Est enim difficile hoc; nec hoc dico, sapientem uno semper iturum gradu, sed una via.
“Chi assicurerà ciò?” Pochi, tuttavia alcuni. Non è facile in effetti; e non dico questo, che il sapiente andrà sempre dello stesso passo, ma per la stessa via.
[...] Unam semel ad quam vivas regulam prende et ad hanc omnem vitam tuam exaequa.
Prendi una regola secondo cui vivere e adegua a questa tutta la tua vita.
Etiam nunc dicam unde sit ista inconstantia et dissimilitudo rerum consiliorumque:
Anche ora ti dirò da dove nasca questa incostanza e questo contrasto tra azioni e decisioni:
nemo proponit sibi quid velit, nec si proposuit perseverat in eo, sed transilit; nec tantum mutat sed redit et in ea quae deseruit ac damnavit revolvitur.
Nessuno pone davanti a sé ciò che vuole, e se anche se lo è posto, non persevera in ciò, ma salta oltre; e non solo lo cambia ma fa ritorno e riprecipita in quei propositi che ha abbandonato e condannato.
[...] quid est sapientia? semper idem velle atque idem nolle.
Cos’è la sapienza? sempre volere la medesima cosa e non volere la medesima cosa.
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