2 L – 349 pag. 439 (L’ora di versione)

 

Sallustio, De Catilinae coniuratione, 23-24

[24] … 3 Ea tempestate plurumos cuiusque generis homines adscivisse sibi dicitur, mulieres etiam aliquot, quae primo ingentis sumptus stupro corporis toleraverant, post, ubi aetas tantummodo quaestui neque luxuriae modum fecerat, aes alienum grande conflaverant.

«In quella circostanza si dice che attirò a sé moltissime persone di quel genere, persino alcune donne, che in un primo tempo avevano sostenuto ingenti spese con il turpe uso del corpo, poi, quando l’età aveva imposto un limite al guadagno e non alla lussuria, avevano accumulato un grande debito.

Per eas se Catilina credebat posse servitia urbana sollicitare, urbem incendere, viros earum vel adiungere sibi vel interficere.

Per mezzo di quelle Catilina contava di poter sobillare gli schiavi urbani, infiammare la città, legare a sé i loro mariti o ucciderli.

[25] 1 Sed in iis erat Sempronia, quae multa saepe virilis audaciae facinora conmiserat.

E tra quelle c’era Sempronia, che aveva compiuto azioni spesso di audacia virile-

Haec mulier genere atque forma, praeterea viro atque liberis satis fortunata fuit; litteris Graecis et Latinis docta, psallere et saltare elegantius quam necesse est probae, multa alia, quae instrumenta luxuriae sunt.

Questa donna per stirpe e bellezza, inoltre per marito e figli fu abbastanza fortunata; istruita nelle lettere greche e latine, suonava la cetra e ballava con più eleganza di quanto è necessario per una donna onesta, e faceva molte altre cose, che sono strumenti di lussuria.

Sed ei cariora semper omnia quam decus atque pudicitia fuit; pecuniae an famae minus parceret, haud facile discerneres; lubido sic accensa, ut saepius peteret viros quam peteretur.

E a lei tutto era più caro della decenza e del pudore; non avresti potuto distinguere facilmente se risparmiasse meno il denaro o la reputazione; la sensualità era così accesa che cercava uomini più spesso di quanto fosse cercata.

Sed ea saepe antehac fidem prodiderat, creditum abiuraverat, caedis conscia fuerat; luxuria atque inopia praeceps abierat.

Poi ella spesso in precedenza aveva tradito la parola data, aveva negato un debito sotto giuramento, era stata complice di omicidio.

Verum ingenium eius haud absurdum: posse versus facere, iocum movere, sermone uti vel modesto vel molli vel procaci; prorsus multae facetiae multusque lepos inerat.

Però la sua indole non era priva di qualità: era capace di comporre versi, suscitare umorismo, utilizzare un linguaggio discreto o dolce o sfrontato; in più il lei c’era molto spirito e molta grazia.

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