giovedì 2 ottobre 2025

Sofocle, Antigone – Testo e traduzione: vv. 11-48

 Qui il testo dall’inizio


Τοιαῦτά φασι τὸν ἀγαθὸν Κρέοντα σοὶ

κἀμοί, λέγω γὰρ κἀμέ, κηρύξαντ' ἔχειν,

καὶ δεῦρο νεῖσθαι ταῦτα τοῖσι μὴ εἰδόσιν

σαφῆ προκηρύξοντα, καὶ τὸ πρᾶγμ' ἄγειν

οὐχ ὡς παρ' οὐδέν, ἀλλ' ὃς ἂν τούτων τι δρᾷ 35

φόνον προκεῖσθαι δημόλευστον ἐν πόλει.

Tali decreti dicono che il buon Creonte abbia proclamato

per te e per me, sì, dico anche me,

e che viene qui a proclamarli chiaramente davanti a

quelli che non li conoscono questi, e che considera

l’azione non cosa da nulla, ma che per chi compia una di

queste violazioni è stabilita la morte per lapidazione in città.

Οὕτως ἔχει σοι ταῦτα, καὶ δείξεις τάχα

εἴτ' εὐγενὴς πέφυκας εἴτ' ἐσθλῶν κακή.

Così stanno per te queste cose, e presto dimostrerai

se sei di natura nobile o discesa vile da valorosi.

ΙΣ.

Τί δ', ὦ ταλαῖφρον, εἰ τάδ' ἐν τούτοις, ἐγὼ

λύουσ' ἂν εἴθ' ἅπτουσα προσθείμην πλέον; 40

Is.

Che cosa, o disgraziata, se queste sono le condizioni in tale

frangente, io potrei aggiungere in più sciogliendo o legando?

ΑΝ.

Εἰ ξυμπονήσεις καὶ ξυνεργάσῃ σκόπει.

ΙΣ.

Ποῖόν τι κινδύνευμα; ποῖ γνώμης ποτ' εἶ;

ΑΝ.

Εἰ τὸν νεκρὸν ξὺν τῇδε κουφιεῖς χερί.

An.

Considera se penerai e collaborerai insieme a me.

Is.

Quale mai è il rischio? Dove sei con il pensiero?

An.

Se solleverai il cadavere con questa mano.

ΙΣ.

Ἦ γὰρ νοεῖς θάπτειν σφ', ἀπόρρητον πόλει;

ΑΝ.

Τὸν γοῦν ἐμὸν καὶ τὸν σόν, ἢν σὺ μὴ θέλῃς, 45

ἀδελφόν· οὐ γὰρ δὴ προδοῦσ' ἁλώσομαι.

Is.

Hai in mente davvero di seppellirlo, cosa vietata alla città?

An.

Certo, è fratello mio e tuo, anche se tu non vuoi;

non sarò infatti colta a tradirlo.

ΙΣ.

Ὦ σχετλία, Κρέοντος ἀντειρηκότος;

ΑΝ.

Ἀλλ' οὐδὲν αὐτῷ τῶν ἐμῶν ‹μ'› εἴργειν μέτα.

Is.

O ostinata, nonostante l’opposizione di Creonte?

An.

Ma non ha nessuna possibilità di trattenermi dai miei doveri.

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