Riprendiamo il primo capitolo e vediamo in cosa consiste l’impulso dionisiaco
O per l’influsso di bevande narcotiche… o per il poderoso avvicinarsi della primavera… si destano quegli impulsi dionisiaci, nella cui esaltazione l’elemento soggettivo svanisce in un completo oblio di sé.
Nietzsche accenna a manifestazioni di entusiasmo popolare caratterizzate da danze i cui archetipi vanno individuati nelle schiere bacchiche dei Greci con i loro antenati asiatici. Naturalmente gli studiosi tendono a classificare tali fenomeni come «malattie popolari» ma
i poveretti non sospettano certo quanto cadaverica e spettrale apparirebbe questa loro «sanità», quando passasse loro accanto fremendo la vita ardente degli invasati da Dioniso.
Sotto l’incantesimo del dionisiaco non solo si restringe il legame tra uomo e uomo, ma anche la natura estraniata, ostile o soggiogata celebra di nuovo la sua festa di riconciliazione col suo figlio perduto, l’uomo.
La terra produce spontaneamente i frutti, le belve feroci si ammansiscono, Dioniso è tutto coperto di fiori. Se si trasforma l’inno alla gioia di Beethoven in un quadro ci si può avvicinare al dionisiaco.
O Freunde, nicht diese Töne! Sondern laßt uns angenehmere Freude, schöner Götterfunken Wem der große Wurf gelungen, Freude trinken alle Wesen Froh, wie seine Sonnen fliegen Seid umschlungen, Millionen! | O amici, non questi suoni! Gioia, bella scintilla divina, L'uomo a cui la sorte benevola, Gioia bevono tutti i viventi Lieti, come i suoi astri volano Abbracciatevi, moltitudini! |
Ora lo schiavo è uomo libero, ora s’infrangono tutte le rigide, ostili delimitazioni che la necessità, l’arbitrio o la «moda sfacciata» hanno stabilite fra gli uomini. Ora … ognuno si sente non solo … fuso col suo prossimo, ma addirittura uno con esso, come se il velo di Maia fosse stato strappato e sventolasse ormai in brandelli davanti alla misteriosa unità originaria. Cantando e danzando, l’uomo si manifesta come membro di una comunità superiore… dai suoi gesti parla l’incantesimo […] egli sente se stesso come dio… L’uomo non è più artista, è divenuto opera d’arte: si rivela qui fra i brividi dell’ebbrezza il potere artistico dell’intera natura.
Si veda anche la parodo delle Baccanti di Euripide per capire l’estasi dionisiaca e anche l’introduzione alla tragedia di Dodds.
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