martedì 17 giugno 2025

Esercizio per la prova di LATINO – Maturità 2025 – 1° parte

Plinio il Giovane, Epistulae, V, 8


C. PLINIUS TITINIO CAPITONI SUO S.

1 Suades ut historiam scribam, et suades non solus: multi hoc me saepe monuerunt et ego volo, non quia commode facturum esse confidam — id enim temere credas nisi expertus –, sed quia mihi pulchrum in primis videtur non pati occidere, quibus aeternitas debeatur, aliorumque famam cum sua extendere.

«1. Tu mi consigli di scrivere, e non sei il solo a consigliarmelo: molti spesso mi hanno spinto a questo e io lo voglio, non perché confidi di farlo convenientemente – infatti saresti sconsiderato a crederlo a meno di non averne fatto esperienza –, ma perché mi sembra soprattutto bello non lasciare morire coloro, ai quali è dovuta l’eternità, e prolungare la fama degli altri insieme alla propria».

2 Me autem nihil aeque ac diuturnitatis amor et cupido sollicitat, res homine dignissima, eo praesertim qui nullius sibi conscius culpae posteritatis memoriam non reformidet.

«2. Del resto nulla mi stimola tanto quanto l’amore e il desiderio di una lunga durata, la cosa più degna di un uomo, e in particolare di colui che, consapevole di non avere nessuna colpa, non teme la memoria dei posteri».

3 Itaque diebus ac noctibus cogito, si 'qua me quoque possim tollere humo'; id enim voto meo sufficit, illud supra votum 'victorque virum volitare per ora'; 'quamquam o-': sed hoc satis est, quod prope sola historia polliceri videtur.

«3. E così rifletto giorni e notti, se “in qualche modo io possa sollevare anche me stesso da terra”; ciò infatti basta al mio desiderio, mentre quell’altro desiderio è oltre, “e vincitore volare per le bocche degli uomini”; “sebbene oh…”: ma è sufficiente questo, che la storia da sola quasi sembra promettere».


contiuna...

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