Plinio il Giovane, Epistulae, V, 8
4 Orationi enim et carmini parva gratia, nisi eloquentia est summa: historia quoquo modo scripta delectat. Sunt enim homines natura curiosi, et quamlibet nuda rerum cognitione capiuntur, ut qui sermunculis etiam fabellisque ducantur. Me vero ad hoc studium impellit domesticum quoque exemplum.
«4. Scarsa è l’attrattiva per un’orazione e un carme, se non è somma l’eloquenza: la storia, in qualsiasi modo sia scritta, diletta. Ci sono infatti degli uomini curiosi per natura, e sono conquistati da una conoscenza dei fatti nuda quanto si vuole, al punto da essere guidati addirittura da chiacchiere e leggende. A questa passione però mi spinge anche l’esempio di casa».
5 Avunculus meus idemque per adoptionem pater historias et quidem religiosissime scripsit. Invenio autem apud sapientes honestissimum esse maiorum vestigia sequi, si modo recto itinere praecesserint. Cur ergo cunctor?
«5. Uno zio materno, pure padre per adozione, scrisse delle storie e con il massimo scrupolo. Trovo del resto presso i sapienti che è onorevolissimo seguire le orme degli antenati, se solo ci hanno preceduto per un retto cammino. Perché dunque temporeggio?»
6 Egi magnas et graves causas. Has, etiamsi mihi tenuis ex iis spes, destino retractare, ne tantus ille labor meus, nisi hoc quod reliquum est studii addidero, mecum pariter intercidat.
«6. Mi sono occupato di cause importanti e serie. Anche se tenue è la speranza per me a partire da queste, mi prefiggo di rimaneggiarle, affinché quella mia fatica così grande non muoia insieme a me, se non avrò aggiunto questo che rimane della mia attenzione».
continua...
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