domenica 28 luglio 2024

Seneca, Epistulae, 12

 4. Debeo hoc suburbano meo, quod mihi senectus mea quocumque adverteram apparuit. Complectamur illam et amemus; plena <est> voluptatis, si illa scias uti.

«4. Devo questo alla mia casa fuori porta, che la mia vecchiaia mi si è manifestata ovunque mi ero rivolto. Abbracciamola e amiamola, è piena di piacere, se sai usarla».

5. quod in se iucundissimum omnis voluptas habet in finem sui differt.

«5. quello che di più gioioso ha in sé ogni piacere, lo rimanda alla sua fine».

6. “Molestum est” inquis “mortem ante oculos habere.” Primum ista tam seni ante oculos debet esse quam iuveni - non enim citamur ex censu -; deinde nemo tam senex est ut improbe unum diem speret. Unus autem dies gradus vitae est.

«6. “È fastidioso”, dici, “avere davanti agli occhi la morte.” Innanzitutto costei deve essere davanti agli occhi tanto per un vecchio quanto per un giovane – non siamo infatti convocati in base all’età – ; poi nessuno è tanto vecchio da sperare un giorno in più a torto. Un giorno infatti è un gradino della vita».


Fine del libro I

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