martedì 18 novembre 2025

Euripide, Baccanti – testo traduzione e commento – Maturità 2026 – Parodo: vv. 120-134 (antistrofe II)

 ὦ θαλάμευμα Κουρή-                                 120

των ζάθεοί τε Κρήτας

Διογενέτορες ἔναυλοι,

ἔνθα τρικόρυθες ἄντροις

βυρσότονον κύκλωμα τόδε

μοι Κορύβαντες ηὗρον·                                 125

βακχείᾳ δἀνὰ συντόνῳ

κέρασαν ἡδυβόᾳ Φρυγίων

αὐλῶν πνεύματι ματρός τε Ῥέας ἐς

χέρα θῆκαν, κτύπον εὐάσμασι βακχᾶν·

παρὰ δὲ μαινόμενοι Σάτυροι                     130

ματέρος ἐξανύσαντο θεᾶς,

ἐς δὲ χορεύματα

συνῆψαν τριετηρίδων,

αἷς χαίρει Διόνυσος.1


1 120-134: «O dimora nascosta dei Cureti / e antri di Creta cari agli dèi / in cui nacque Zeus, / dove nelle grotte i Coribanti / dal triplice elmo inventarono per me / questo cerchio dalla pelle tesa; / e nell’impeto del furore bacchico / lo mescolarono al soffio dal dolce suono dei flauti / Frigi e lo posero nella mano / della madre Rea, fragore per gli evoè delle baccanti; / poi Satiri deliranti lo / ottennero dalla dea madre, / e lo adattarono alle danze / delle feste triennali, / delle quali si rallegra Dioniso».
– È il mito dell’origine del τύμπανον (il βυρσότονον κύκλωμα del v. 124): (a) fu inventato in una spelonca cretese dai Cureti o Coribanti (per coprire le grida del neonato Zeus, affinché suo padre Crono non lo trovasse e lo divorasse – cfr. Lucrezio, II, 629 sqq.); essi poi lo presentarono, insieme al flauto frigio, a Rea (madre del bambino Zeus) per essere usati nei suoi riti orgiastici; (b) da lei lo presero i satiri e lo introdussero nel rito dionisiaco della τριετηρίςAnche questo è eziologico: (a) spiega perché il timpano fosse impiegato nel culto cretese della Madre e del Figlio, (b) spiega perché appare anche in quello di Dioniso. (a) potrebbe essere più antico; (b) sembra un’invenzione del quinto secolo per dar conto delle somiglianze. Per la spiegazione vera vedi nota ai vv. 78-79.
Euripide sembra identificare Rea con Cibele (che già per Pindaro è la madre degli dèi, fr. 77 Bowra[δέσπ]οιν[ανΚυβέ[λανματ[έρα]«la signora Cibele madre»), proprio come pare identificare i Curesi, mitici ministri di rea, con i Coribanti, mitici ministri di Cibele; questo genere di sincretismo è caratteristico del tardo quinto secolo, quando si iniziò un tentativo di mettere ordine nel caos dei antichi e nuovi culti e miti.
120 – Dopo l’indicazione del luogo di nascita della madre del dio il coro indica quello del padre del dio; il sottinteso è forse che Tebe non dovrebbe essere meno bramosa di celebrare il figlio di quanto Creta lo sia di celebrare il padre.  θαλάμευμα: «camera segreta», una variazione poetica per θαλάμηche è vox propria per una sacra spelonca. Spelonche sacre di questo tipo erano i più antichi centri cultuali a Creta e in Anatolia.
123 – τρικόρυθεςnon è ben chiaro a cosa alluda; forse non indica nulla di specifico ma è semplicemente esornativo.
126-127 – ἀνὰ … κέρασαν: tmesi.
133 – τριετηρίδων: sono le feste orgiastiche biennali di cui all’introduzione. Il nome è dovuto al modo greco di contare che include l’inizio e la fine.

Nessun commento:

Posta un commento