sabato 22 novembre 2025

Euripide, Baccanti – testo traduzione e commento – Maturità 2026 – 1° episodio: vv. 286-297


 

καὶ καταγελᾷς νιν ὡς ἐνερράφη Διὸς

μηρῷ; διδάξω σὡς καλῶς ἔχει τόδε.

ἐπεί νιν ἥρπασἐκ πυρὸς κεραυνίου

Ζεύς, ἐς δὌλυμπον βρέφος ἀνήγαγεν θεόν,

Ἥρα νιν ἤθελἐκβαλεῖν ἀποὐρανοῦ,         290

Ζεὺς δἀντεμηχανήσαθοἷα δὴ θεός·

ῥήξας μέρος τι τοῦ χθόνἐγκυκλουμένου

αἰθέρος, ἔδωκε τόνδὅμηρον, ἐκτιθεὶς

Διόνυσον Ἥρας νεικέων· χρόνῳ δέ νιν

βροτοὶ ῥαφῆναί φασιν ἐν μηρῷ Διός,         295

ὄνομα μεταστήσαντες, ὅτι θεᾷ θεὸς

Ἥραι ποθὡμήρευσε, συνθέντες λόγον.1


1 286-297: «E tu lo deridi in quanto è stato cucito nella coscia / di Zeus? Ti spiegherò che questo è corretto. / Dopo che lo strappò al fuoco del fulmine / Zeus, e condusse sull’Olimpo il neonato in quanto dio, / Era voleva cacciarlo via dal cielo, / ma Zeus escogitò contromisure, quali un dio può fare: / avendo spezzato una parte dell’etere che circonda / la terra, consegnò questo come ostaggio, mettendo fuori / Dioniso dalla contesa con Era; col tempo / dicono i mortali che fu cucito nella coscia di Zeus, / scambiando il nome, per il fatto che un dio una volta fu / dato come ostaggio alla dea Era, e composero il racconto».
– Il passo può essere un esempio di quella tendenza a razionalizzare che Nietzsche imputa ad Euripide, influenzato da Socrate (vedi introduzione al Prologo).
286 – ἐνερράφηaoristo passivo da ἐνράπτω«cucio in».
288 – ἥρπασε: aoristo primo sigmatico di ἀρπάζω.
289 – ἀνήγαγεν: aoristo secondo di ἀνάγω– θεόνpredicativo, per rafforzare la divinità di Dioniso.
290 – ἐκβαλεῖν: infinito aoristo secondo di ἐκβάλλω.
282 – ῥήξαςparticipio aoristo primo sigmatico di ῥήγνυμι.
293 – αἰθέρος: l’etere non è l’aria ma la sostanza di cui è fatto il cielo: Οὐρανοῦ δὲ καὶ ἄστρων οὐσίαν μὲν αἰθέρα καλοῦμεν, «chiamiamo etere la soatanza del cielo e delle stelle» (AristoteleDe mundo, 392a). Per il suo utilizzo come materia grezza per fabbricare copie fittizie cfr. la falsa Elena Ἥρα … / δίδωσι δοὐκ ἔμἀλλὁμοιώσασἐμοὶ / εἴδωλον ἔμπνουν οὐρανοῦ ξυνθεῖσἄπο /Πριάμου τυράννου παιδί, «Era … / consegna non me ma, avendolo reso uguale a me, / un fantasma respirante, componendolo dal cielo, / per il figlio del tiranno Priamo (Elena, 31-35); e αἰθήρ, ὅθεν σὺ θεοπόνητἔχεις λέχη, «l’etere, per cui tu hai letti lavorati dagli dèi» (584; la vera Elena risponde a Menelao che le ha chiesto chi può fabbricare corpi che vedono). Dunque Zeus ha consegnato ad Era un εἴδωλον, un simulacro. – ἔδωκε: aoristo, cappatico, di δίδωμι ἐκτιθεὶς: participio presente di ἐκτίθημι.
295 – ῥαφῆναί: infinito aoristo passivo di ῥάπτω.
296 – ὄνομα μεταστήσαντεςil mito dunque nasce da una confusione lessicale, tra ὅμηρος, «ostaggio», μηρός«coscia» e ὁμηρεύω«sono ostaggio». – μεταστήσαντεςparticipio aoristo primo (con valore transitivo) di μεθίστημι.
297 – συνθέντες: participio aoristo di συντίθημι.


p.s.

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