domenica 9 febbraio 2025

Illuminismo greco e illuminismo settecentesco

 

 Abbiamo visto in cosa consiste l’essenza del socratismo, rintracciandola nel Protagora  di Platone (vedi post precedente).

Si può notare una parentela tra l’illuminismo greco, a cui contribuiscono in modo diverso Euripide e Socrate, insieme ai sofisti, e l’Illuminismo settecentesco nelle parole di Voltaire (Dizionario filosofico, Giusto (Del) e dell’ingiusto): «Voi tutti egualmente sentite che è meglio dare ciò che avanza del vostro pane, del vostro riso, o della vostra manioca al povero che ve lo chiede umilmente, anziché ammazzarlo o cavargli gli occhi. È chiaro a tutta la terra che fare il bene è più onesto che oltraggiare, che la mitezza è preferibile all’ira. Si tratta dunque soltanto di servirci della nostra ragione per discernere le sfumature dell'onesto e del disonesto. Il bene e il male sono spesso vicini; le nostre passioni li confondono: chi ci illuminerà? Noi stessi, quando siamo in tranquillità d'animo. Chiunque ha scritto sui nostri doveri, ha scritto bene in tutti i paesi del mondo, perché ha scritto soltanto con la ragione. Tutti hanno detto la stessa cosa: Socrate ed Epicuro, Confucio e Cicerone, Marco Antonino e Amurat II hanno avuto la medesima morale». È lo stesso filosofo francese a riprendere Socrate.

Nessun commento:

Posta un commento