ΘΕΡΑΠΩΝ
Πενθεῦ, πάρεσμεν τήνδ' ἄγραν ἠγρευκότες
ἐφ' ἣν ἔπεμψας, οὐδ' ἄκρανθ' ὡρμήσαμεν. 435
ὁ θὴρ δ' ὅδ' ἡμῖν πρᾶος οὐδ' ὑπέσπασεν
φυγῇ πόδ', ἀλλ' ἔδωκεν οὐκ ἄκων χέρας,
οὐκ ὠχρός, οὐδ' ἤλλαξεν οἰνωπὸν γένυν,
γελῶν δὲ καὶ δεῖν κἀπάγειν ἐφίετο
ἔμενέ τε, τοὐμὸν εὐτρεπὲς ποιούμενος. 440
κἀγὼ δι' αἰδοῦς εἶπον· Ὦ ξέν', οὐχ ἑκὼν
ἄγω σε, Πενθέως δ' ὅς μ' ἔπεμψ' ἐπιστολαῖς.1
1 434-442: «Penteo, siamo qui dopo aver catturato alla caccia questa preda / per la quale ci inviasti, e non ci siamo mossi a vuoto. / Questa fiera però è stata mite con noi e non si sottrasse / volgendo in fuga il piede, ma ci porse le mani senza sforzarsi, / non pallido, né mutò la guancia colore del vino, / ridendo invece si lasciava legare e condurre via / e stava fermo, rendendo agevole il mio lavoro. / Ed io per rispetto dissi: “Straniero, non di mia volontà / ti porto via, ma per ordini di Penteo che mi ha inviato”».
436 – θὴρ: in latino fera. Nel chiamare così lo straniero il soldato porta avanti la metafora venatoria del v. 434, a livello referenziale; a livello connotativo però comporta ironia tragica: prima della fine Penteo vedrà manifestarsi visibilmente la natura bestiale del suo avversario (922 ἀλλ' ἦ ποτ' ἦσθα θήρ; τεταύρωσαι γὰρ οὖν, «Ma eri forse una belva? perché in effetti ti sei trasformato in toro»). Dopo questo Penteo stesso sarà cacciato e agguantato come un animale selvaggio (1107-1108 πτόρθου λάβεσθε, μαινάδες, τὸν ἀμβάτην / θῆρ’ ὡς ἕλωμεν, «afferrate il fusto, menadi, affinché catturiamo / la belva arrampicata»), sicché quando la vicenda si conclude i due antagonisti daranno l’impressione di essersi scambiati ruolo.
437 – ἔδωκεν: aoristo indicativo di δίδωμι.
438 – οὐκ ὠχρός: sottinteso ἦν.
439 – γελῶν: l’attore che impersonava lo straniero indossava senza dubbio una maschera con sorriso per tutta la rappresentazione. Cfr. il v. 380 e Inno omerico A Dioniso, VII, 14 ὁ δὲ μειδιάων ἐκάθητο, «ed egli stava seduto sorridente» (detto di Dioniso catturato dai pirati). È un sorriso ambiguo: qui è il sorriso del martire, dopo è quello del distruttore (1021 γελῶντι προσώπῳ περίβαλε βρόχον, «lancia con volto irridente la rete». – ἐφίετο: imperfetto medio di ἐφίημι.
441 – εἶπον: aoristo indicativo dei verba dicendi.
442 – ἐπιστολαῖς: il significato che ha qui la parola è quello più antico.
Nessun commento:
Posta un commento