lunedì 13 gennaio 2025

Orazio, Odi, I, 1

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Maecenas atavis edite regibus,

o et praesidium et dulce decus meum,

sunt quos curriculo pulverem Olympicum

collegisse iuvat metaque fervidis

evitata rotis palmaque nobilis                             5

terrarum dominos evehit ad deos;

Mecenate, disceso da antenati (che furono) re,

o mia difesa e dolce mio ornamento,

ci sono alcuni a cui piace raccogliere col carro 

la polvere di Olimpia e che la meta sfiorata

con le ruole roventi e la nobile palma            5

elevano agli dei, dominatori1 del mondo;

hunc, si mobilium turba Quiritium

certat tergeminis tollere honoribus;

illum, si proprio condidit horreo

quicquid de Libycis verritur areis.                         10

questo (è contento) se la folla dei volubili Quiriti

gareggia per innalzarlo ai triplici onori/magistrature;

quello, se ha messo da parte nel proprio granaio

tutto ciò che si spazza per le aie libiche.         10

Gaudentem patrios findere sarculo

agros Attalicis condicionibus

numquam demoveas, ut trabe Cypria

Myrtoum pavidus nauta secet mare.

Chi gode a fendere con la zappa i patrii

campi neppure a condizioni attaliche

potresti indurlo a solcare con una trave di Cipro,

marinaio pauroso, il Mare Mirtoo.

Luctantem Icariis fluctibus Africum                        15

mercator metuens otium et oppidi

laudat rura sui; mox reficit rates

quassas, indocilis pauperiem pati.

Il mercante che teme l'Africo in lotta          15

coi flutti Icarii loda la pace e i campi

del suo paese: subito dopo ripara le barche

sfasciate refrattario a sopportare la povertà.

Est qui nec veteris pocula Massici

nec partem solido demere de die                           20

spernit, nunc viridi membra sub arbuto

stratus, nunc ad aquae lene caput sacrae.

C'è chi non disprezza le coppe di vecchio massico

né di sottrarre una parte alla piena giornata,  20

steso le membra ora sotto un verde corbezzolo,

ora presso la dolce sorgente di un'acqua sacra.

Multos castra iuvant et lituo tubae

permixtus sonitus bellaque matribus

detestata. Manet sub Iove frigido                            25

venator tenerae coniugis inmemor,

seu visa est catulis cerva fidelibus,

seu rupit teretis Marsus aper plagas.

A molti piace l'accampamento e il suono della tromba

misto a quello del corno e le guerre odiate

dalle madri. Aspetta sotto il freddo Giove  25

il cacciatore, dimentico della tenera sposa,

sia che una cerva sia stata vista dai fedeli cagnetti,

sia che un cinghiale marsicano abbia lacerato le reti.

Me doctarum hederae praemia frontium

dis miscent superis, me gelidum nemus                 30

Nympharumque leves cum Satyris chori

secernunt populo, si neque tibias

Euterpe cohibet nec Polyhymnia

Lesboum refugit tendere barbiton.

Me le edere, premio delle dotte fronti,

mescolano agli dèi del cielo, me il fresco bosco  30

e le danze leggere delle Ninfe coi Satiri

separano dal volgo, se Euterpe non

frena i flauti e Polinnia

non rifiuta di tendere la lira di Lesbo.

Quod si me lyricis vatibus inseres,                          35

sublimi feriam sidera vertice

E se mi metterai tra i poeti lirici,                  35

toccherò le stelle col capo sublime.

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