domenica 9 marzo 2025

Una fabula milesia: «La matrona di Efeso» – Petronio – Maturità 2025 – 3° parte

 

Deinde ut et corpus iacentis conspexit et lacrimas considerauit faciemque unguibus sectam,

Poi, come osservò il corpo del morto e considerò le lacrime e il volto straziato dalle unghie, 

ratus scilicet id quod erat, desiderium extincti non posse feminam pati, attulit in monumentum cenulam suam,

pensando naturalmente quello che in effetti era, che la donna non poteva sopportare la mancanza del defunto, portò nel sepolcro la sua cenetta, 

coepitque hortari lugentem ne perseueraret in dolore superuacuo, ac nihil profuturo gemitu pectus diduceret:

e cominciò a esortare la donna piangente a non perseverare in un dolore del tutto vano, e a non consumare il petto in un gemito che non avrebbe giovato a nulla:

omnium eundem esse exitum et idem domicilium, et cetera quibus exulceratae mentes ad sanitatem reuocantur.

di tutti è la medesima la fine, e medesima la dimora, e altre cose con cui le menti esacerbate sono richiamate alla guarigione. 

At illa ignota consolatione percussa lacerauit uehementius pectus, ruptosque crines super corpus iacentis imposuit.

Ma quella, colpita dalla consolazione di uno sconosciuto, straziò il petto con forza ancora maggiore, e depose sul corpo del defunto i capelli strappati.

Non recessit tamen miles, sed eadem exhortatione temptauit dare mulierculae cibum, donec ancilla uini nectareo odore corrupta primum ipsa porrexit ad humanitatem inuitantis uictam manum, deinde refecta potione et cibo expugnare dominae pertinaciam coepit et:

Il soldato tutta via non batté in ritirata, ma con la medesima esortazione provò a dare alla poverina del cibo, finché l’ancella sedotta dal profumo nettareo del vino porse dapprima ella la mano vinta alla cortesia dell’invito, poi ristorata dalla bevanda e dal cibo cominciò a dare l’assalto all’ostinazione della padrona e:

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