11. praecepta dare scienti supervacuum est, nescienti parum; audire enim debet non tantum quid sibi praecipiatur sed etiam quare.
«11. Dare dei precetti a chi sa è del tutto superfluo, a chi non sa poco; deve infatti ascoltare non solo cosa gli venga insegnato ma anche perché».
12. nihil a te adiuvabitur, aures eius contraria monitionibus tuis fama possedit.
«12. …in nulla sarà da te aiutato, le sue orecchie sono possedute da voci contrarie alle tue esortazioni».
23. etiam remotis vitiis, quid et quemadmodum debeamus facere discendum est.
«23. Quand’anche siano stati rimossi i vizi, bisogna imparare cosa e come dobbiamo fare».
24. sed non ideo nihil sanat quia non omnia.
«24. ma non per questo non guarisce niente poiché non guarisce tutto».
25. Saepe animus etiam aperta dissimulat; ingerenda est itaque illi notitia rerum notissimarum.
«25. L’animo spesso dissimula anche le cose evidenti; e così bisogna introdurvi la nozione delle cose più note».
26. Quaecumque salutaria sunt saepe agitari debent, saepe versari, ut non tantum nota sint nobis sed etiam parata. Adice nunc quod aperta quoque apertiora fieri solent.
«26. Tutti i precetti salutari devono essere considerati spesso, rielaborati spesso, affinché siano per noi non solo noti ma anche disponibili. Aggiungi ora il fatto che anche le cose evidenti sono solite diventare più evidenti».
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