Le idee portanti della scena tra Cadmo e Tiresia accolte nel canto e viene loro data espressione emotiva. Prendendo lo spunto dalla ῥῆσις di Tiresia e dimenticando la parte orientale della propria natura il Coro celebra questa volta non il misterioso dio dell’estasi ma il Dioniso che il δῆμος ateniese conosceva, il geniale dio del vino delle feste attiche: i versi 376-385 esprimono liricamente ciò che Tiresia nei versi 272-285 aveva già espresso teologicamente e la stanza conclusiva ritorna su questo tema , presentando la vita religiosa come vita di pietà, gioia e umiltà. La parola chiave è εὐφροσύνη (377), la letizia che è anche buon senso (cfr. εὖ φρονοῦμεν, «abbiamo senno» del v. 196); si contrappone alla ἀφροσύνη, «stoltezza» di uomini come Penteo (387), e il concetto è riassunto in εὐαίωνα, «felice» (v. 426). Opposto a questo atteggiamento “eudemonistico” è quello dei μαινόμενοι καὶ κακόβουλοι φῶτες, «le persone folli e sconsiderate (vv. 399-401), che sono denunciati per lo più negli stessi termini che il vecchio indovino ha applicato a Penteo: questo aveva una εὔτροχονς γλῶσσα, «lingua svelta» (268), quelli hanno ἀχάλινα στόματα, «bocche senza freno» (386); egli era θύραζε τῶν νόμων, «fuori dalle norme» (331), essi sono ἄνομοι, «senza legge» (387); egli era pieno di falsa saggezza (311-312 μηδ', ἢν δοκῇς μέν, ἡ δὲ δόξα σου νοσῇ, / φρονεῖν δόκει τι, «e non credere che, se hai un’opinione, ma è un’opinione malata, / di avere una qualche intelligenza»; 322 νῦν γὰρ πέτῃ τε καὶ φρονῶν οὐδὲν φρονεῖς, «ora infatti voli a vuoto e pur essendo dotato di ragione non ragioni») e così sono questi (395 τὸ σοφὸν δ' οὐ σοφία, «il sapere non è sapienza»).
Si potrebbe essere tentati di andare più a fondo e scovare in certe frasi di questo canto la voce personale di Euripide stesso: vedi ai vv. 389-390, 402-416, 424-426, 430-433. Ma mentre ci sono temi qui che sembrano aver avuto un significato speciale per il poeta nei suoi ultimi anni, c’è poco o nulla che con la sua irrilevanza drammatica ci induca a guardare a ciò come al suo personale pensiero. E bisognerebbe ricordare che i cori di Euripide di solito esprimono uno stato d’animo più che una convinzione.
Nessun commento:
Posta un commento