49. Quae causa est dis bene faciendi? natura. Errat si quis illos putat nocere nolle: non possunt.
«49. Che motivo hanno gli dèi di fare del bene? La natura. Erra chi pensa che quelli non vogliano nuocere: non possono».
51. Magna scilicet laus est si homo mansuetus homini est.
«51. È davvero un grande merito se l’uomo è mite con l’uomo».
52. Natura nos cognatos edidit… Illa aequum iustumque composuit; ex illius constitutione miserius est nocere quam laedi; ex illius imperio paratae sint iuvandis manus.
«52. La natura ci ha messi al mondo fratelli… Quella ha organizzato equità e giustizia; secondo la sua costituzione è fonte di maggiore infelicità nuocere piuttosto che essere offesi; per suo comando le mani siano a disposizione di chi ha bisogno di aiuto».
53. Ille versus et in pectore et in ore sit: “homo sum, humani nihil a me alienum puto”.
«53. Sia nel cuore sia in bocca ci sia quel famoso verso: “homo sum, humani nihil a me alienum puto1”.
54. Aestimemus singula fama remota et quaeramus quid sint, non quid vocentur.
«54. Valutiamo le singole cose rimuovendo i luoghi comuni e ricerchiamo cosa siano, non come siano chiamate».
57. Actio recta non erit nisi recta fuerit voluntas; ab hac enim est actio.
«57. L’azione non sarà retta se non sarà stata retta la volontà; da questa infatti deriva l’azione».
58. nihil liquet incertissimo regimine utentibus, fama. Si vis eadem semper velle, vera oportet velis.
«58. Niente è chiaro per chi usa il più incerto dei criteri, i luoghi comuni. Se vuoi volere sempre le medesime cose, bisogna che tu voglia cose vere».
1 Terenzio, Heautontimorumenos, 77.
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