Parodo – vv. 64-169
Essa si sviluppa in tre parti. (1) vv. 64-71 sono un proemio che annuncia il seguente inno e lo collega al prologo ma non è esso stesso parte dell’inno. Viene cantato mentre il coro entra nell’orchestra , sicché costituisce la πάροδος nel senso più stretto del termine1. (2) vv. 72-134, due coppie strofiche, che formano il corpo dell’inno. (3) vv. 135-169, un lungo epodo, così lungo che potrebbe quasi essere considerato un secondo inno senza corrispondenza strofica. Questi epodi prolungati sono tipici dell’ultimo periodo di Euripide (cfr. Ifigenia in Aulide, vv. 277 sqq., vv. 773 sqq.).
Sia nella forma sia nel contenuto l’ode sembra essere modellata piuttosto da vicino su un effettivo inno di culto: è un ritorno all’antica prassi drammatica. Il coro stesso sottolinea il punto: le donne usano una formula che ha lo scopo di conferire l’idea di una processione religiosa (vv. 68-80), e annunciano che sono in procinto di cantare con gli inni a Dioniso da sempre in uso (vv. 71-72). L’inno è scritto principalmente in un metro tradizionale del culto; si apre con una «beatitudine» tradizionale (vv. 72-75); introduce grida rituali come ἴτε βάκχαι, ἴτε βάκχαι (vv. 83, 152) e εἰς ὄρος εἰς ὄρος (vv. 116, 165); e poi c’è una marcata tendenza a terminare le frasi con un nomen sacrum – Διόνυσον ὑμνήσω (v. 71), Διόνυσον θεραπεύει (v. 82), τὸν Βρόμιον (v. 87), Διονύσῳ (v. 119), Διόνυσος (v. 134). Nel contenuto presenta i tre elementi essenziali di tutte le religioni – dogma (strofe I), mito (ant.I, ant. II), e rituale (strofe II, epodo). In linea con le origini orientali delle cantanti, il canto ha una vivida colorazione orientale. Le associazioni asiatiche sono ripetutamente evidenziate (vv. 64 sq., 86, 127, 140, 144, 154, 159); il culto di Dioniso viene collegato a quelli di Cibele (vv. 78-79) e dello Zeus cretese; e le cantanti accompagnano le proprie parole con la selvaggia musica orientale del timpano (vv. 58, 124).
1 Mentre il prologo è la parte iniziale in cui gli attori entrano in scena e cominciano a recitare, la parodo (che in greco significa «entrata laterale») è, in senso stretto appunto, il momento dell’ingresso del coro, da una delle due entrate laterali, per andare a prendere posto nell’orchestra.
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