venerdì 22 novembre 2024

Euripide, Baccanti – Introduzione di Dodds – cap. I, 2 Dioniso. La religione dionisiaca ad Atene – Maturità 2025 – 4

 

Molto del colore religioso primitivo del dramma è senza dubbio tradizionale, come il tema stesso (vedi sotto). La sua straordinaria vitalità è forse dovuta in qualche misura a cose che il poeta ha visto o sentito dire in Macedonia – dove lopera fu scritta perchè in Macedonia, se dobbiamo credere a Plutarco, il culto dionisiaco era ancora nel IV secolo abbastanza primitivo da includere alcuni riti come il maneggio dei serpenti1. Ma ho suggerito altrove2 che linteresse di Euripide per il soggetto può essere stato suscitato da fatti che accadevano più vicino a casa. Ad Atene Dioniso era stato addomesticato, ma non ne consegue che il carattere dionisiaco fosse svanito, e ci sono di fatto molte prove che durante la guerra peloponnesiaca probabilmente come risultato delle tensioni sociali che essa generòla religione di tipo orgiastico cominciò a riemergere sotto altri nomi. Atene fu invasa da una moltitudine di θεοὶ ξενικοί3: è in questo momento che la letteratura attica comincia ad essere piena di riferimenti a divinità misteriche orientali e settentrionali, Cibele, Bendis, Attis, Adone e Sabazio. In relazione alle Baccanti l’ultimo nominato è di speciale interesse. Egli è un corrispondente orientale di Dioniso un Dioniso non ellenizzato, il cui culto manteneva il fascino primitivo e molto del rituale originario che il Dioniso attico aveva da molto tempo perduto. Sabazio prometteva ancora ai suoi iniziati quanto Dioniso aveva una volta promesso – l’identificazione con la divinità. E a tal fine egli offriva loro i vecchi mezzi: un rito estatico notturno eseguito al suono del flauto e del timpano. Parecchi degli antichi elementi rituali menzionati nella πάροδος delle Baccanti – i καθαρμοί, i τύμπανα, il maneggio dei serpenti, le pelli di cerbiatto, l’appellativo cultuale ἔξαρχος sono attestati da Demostene per il culto di Sabazio in quanto praticati ad Atene nel IV secolo4.

1 Plutarco, Alessandro, 2.

2 Menadism in the Bacchae, pp. 171 sqq.

3 «dèi stranieri».

4 Sulla corona, 259 sqq., 284.

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