iii. Testimonianze dalla pittura vascolare
La morte di Penteo era, come altri soggetti dionisiaci, fu tra i maggiormente prediletti dai pittori vascolari; e dal modo in cui l’hanno trattata sono stati fatti tentativi di trarre deduzioni su come Eschilo vi ha posto mano e sulle innovazioni a lui o a Euripide.
[…] È stato dedotto che nella forma più antica del mito gli uccisori non erano Agave e le sue sorelle ma i seguaci di Dioniso; e che o Eschilo o Euripide furono i primi a fare di Agave l’assassina. Non è impossibile, ma i miti paralleli delle Miniadi e delle Pretidi mi sembrano dire il contrario […] Quanto ai drammi contemporanei di Euripide […] non c’è nessuna indicazione nell’arte greca che Penteo si sia travestito. Ciò può essere dovuto semplicemente alla difficoltà di rappresentare un Penteo travestito facilmente riconoscibile. Ed è in ogni caso avventato concludere, come fanno alcuni, che Euripide ha inventato il travestimento: più di una versione della fine di Penteo può ben essere circolata prima che egli scrivesse […].
Speculazioni di questo tipo sono necessariamente azzardate. Ciò che, comunque, emerge da uno studio della rappresentazione pittorica del quinto secolo dei soggetti dionisiaci è che almeno alcuni dei pittori aveva visto donne in estasi religiosa (probabilmente alle Lenee). E ciò che essi potevano vedere anche Euripide aveva la possibilità di vederlo, senza andare in Macedonia a tal fine.
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