martedì 19 novembre 2024

Euripide, Baccanti – Introduzione di Dodds – 5 – Maturità 2025

 

Qual era lo scopo di questa pratica? Molte persone ballano fuori dalla porta per far crescere le messi, servendosi della magia simpatetica. Ma danze di questo tipo altrove sono annuali come le mietiture, non biennali come lὀρειβασία; la loro stagione è la primavera, non il pieno inverno e il loro scenario sono i campi di grano, non l’arida cima di una montagna. Gli scrittori greci tardi ritenevano che le danze di Delfi commemorative: ‘danzano’, dice Diodoro (4.3), ‘imitando le menadi che, si dice, nei tempi antichi fossero associate al dio. Probabilmente è nel giusto, per quanto riguarda il suo tempo (o quello della sua fonte); ma il rituale è di solito più antico del mito attraverso il quale il popolo lo spiega e ha radici psicologiche più profonde. Ci deve essere stato un tempo in cui le menadi, o tiadi, o βάκχαι diventavano veramente per poche ore o giorni ciò che il loro nome implica – donne selvagge la cui umana personalità era stata temporaneamente sostituita da unaltra. Se le cose stessero ancora così al tempo di Euripide non abbiamo mezzi sicuri per saperlo: una tradizione Delfica ricordata da Plutarco1 suggerisce che ancora nel quarto secolo a.C. il rito a volte provocasse un vero disturbo della personalità, ma la testimonianza è debole.

1 Mulierum virtutes, 13.

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