Nel corso dei secoli che separano la prima comparsa del culto di Dioniso in Grecia dall’età di Euripide, esso fu posto sotto il controllo dello stato e, in ogni caso, perse molto del suo carattere originario in Attica. Gli Ateniesi del tempo di Euripide non avevano un rito invernale biennale, né danze sulle montagne, né ὠμοφαγία1; si accontentavano di inviare una delegazione di donne a rappresentarli alla τριετηρίς di Delfi. Per quanto ne sappiamo, i loro festival dionisiaci erano molto diversi: erano occasioni di allegria campagnola vecchio stile e di magia campagnola un po’ vecchio stile, come nelle “Dionisie rurali”; oppure per un’ebbrezza religiosa e allegra, come nella Festa delle Coppe; o per sfoggiare la grandezza civile e culturale di Atene, come nelle “Dionisie cittadine”. Soltanto le Lenee possono forse aver mantenuto qualcosa del fervore originario, che il loro stesso nome lascia intendere e che possiamo riconoscere su qualcuno dei cosiddetti “Vasi Lenei”.
1 È stato sostenuto che i riti “orgiastici” non presero mai piede in Attica: ma il nome Lenée ([N.d.T.] era il nome della festa invernale in cui si svolgevano gli agoni drammatici; quella più importante erano le Dionisie, in primavera) – apparentemente derivante da λῆναι, le donne selvagge – suggerisce il contrario.
Nessun commento:
Posta un commento