II. ELEMENTI TRADIZIONALI NELLE BACCANTI
i. Storia e rituale
La storia di Penteo e Agave è una di una serie di leggende di culto che descrivono la punizione di quegli sconsiderati mortali che rifiutano di accettare la religione di Dioniso. La prima di esse ad apparire in letteratura è la storia del Tracio Licurgo, del quale Omero riferisce (Iliade, VI, 130 sqq.) che sulla montagna sacra Nisa diede la caccia a Dioniso e alle sue “nutrici”, li spinse fino al mare, e fu accecato come punizione. Scrittori più tardi (e pitture vascolari) dicono che egli fu punito con la pazzia, e nella sua pazzia uccise il proprio figlio. La sua fine è variamente descritta: fu sepolto in una caverna (Sofocle, Antigone, 955 sqq.), patì lo σπαραγμός da parte di cavalli o pantere, o si mozzò le gambe. Una figura che si avvicina molto è il Tracio Bute, il quale inseguì le menadi di Ftiotide fino al mare, diventò pazzo, e annegò in un pozzo. Un altro gruppo di storie parla di donne che furono fatte impazzire dal dio – le tre figlie di Minia a Orcomeno, che uccisero e divorarono il bambino Ippaso; le tre figlie di Preto, che indussero le donne di Argo ad uccidere i propri figli e a darsi alle montagne; le figlie di Eleutere a Eleutere, la cui pazzia fu punita per aver disprezzato la vista del dio.
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