1451a-b
Φανερὸν δὲ ἐκ τῶν εἰρημένων καὶ ὅτι οὐ τὸ τὰ γενόμενα λέγειν, τοῦτο ποιητοῦ ἔργον ἐστίν, ἀλλ' οἷα ἂν γένοιτο καὶ τὰ δυνατὰ κατὰ τὸ εἰκὸς ἢ τὸ ἀναγκαῖον. ὁ γὰρ [1451b] ἱστορικὸς καὶ ὁ ποιητὴς οὐ τῷ ἢ ἔμμετρα λέγειν ἢ ἄμετρα διαφέρουσιν (εἴη γὰρ ἂν τὰ Ἡροδότου εἰς μέτρα τεθῆναι καὶ οὐδὲν ἧττον ἂν εἴη ἱστορία τις μετὰ μέτρου ἢ ἄνευ μέτρων)· ἀλλὰ τούτῳ διαφέρει, τῷ τὸν μὲν τὰ γενόμενα λέγειν, τὸν δὲ οἷα ἂν γένοιτο.
«È chiaro da ciò che si è detto anche che compito del poeta è questo, non dire le cose che sono accadute, ma quali potrebbero accadere e quelle possibili secondo verosimiglianza e necessità. Infatti lo storico e il poeta differiscono non per il dire parole in versi o senza versi (infatti gli scritti di Erodoto si potrebbero mettere in versi e ciò non di meno comunque sarebbero una storia, con versi o senza versi); in questo invece differiscono, nel fatto che uno dice le cose accadute, l’altro quali potrebbero accadere».
διὸ καὶ φιλοσοφώτερον καὶ σπουδαιότερον ποίησις ἱστορίας ἐστίν· ἡ μὲν γὰρ ποίησις μᾶλλον τὰ καθόλου, ἡ δ' ἱστορία τὰ καθ' ἕκαστον λέγει. ἔστιν δὲ καθόλου μέν, τῷ ποίῳ τὰ ποῖα ἄττα συμβαίνει λέγειν ἢ πράττειν κατὰ τὸ εἰκὸς ἢ τὸ ἀναγκαῖον, οὗ στοχάζεται ἡ ποίησις ὀνόματα ἐπιτιθεμένη· τὸ δὲ καθ' ἕκαστον, τί Ἀλκιβιάδης ἔπραξεν ἢ τί ἔπαθεν.
«Perciò anche la poesia è più filosofica e importante della storia: la poesia infatti dice l’universale, la storia il particolare. Universale è che a uno con certe qualità capita di dire o fare determinate cose di una certa qualità secondo verosimiglianza o necessità, obiettivo che ha di mira la poesia, aggiungendo poi dei nomi; il particolare, cosa fece o cosa subì Alcibiade».
1452a
Ἔστι δὲ περιπέτεια μὲν ἡ εἰς τὸ ἐναντίον τῶν πραττομένων μεταβολὴ καθάπερ εἴρηται, καὶ τοῦτο δὲ ὥσπερ λέγομεν κατὰ τὸ εἰκὸς ἢ ἀναγκαῖον, οἷον ἐν τῷ Οἰδίποδι ἐλθὼν ὡς εὐφρανῶν τὸν Οἰδίπουν καὶ ἀπαλλάξων τοῦ πρὸς τὴν μητέρα φόβου, δηλώσας ὃς ἦν, τοὐναντίον ἐποίησεν.
«Il rovesciamento è un cambiamento deelle azioni compiute nel contrario, come si è detto, e questo, come diciamo, secondo verosimiglianza e necessità, come nell’Edipo quello giunto a rallegrare Edipo e ad allontanarlo dalla paura per la madre, chiarendo chi era, ha prodotto il contrario».
[…]
ἀναγνώρισις δέ, ὥσπερ καὶ τοὔνομα σημαίνει, ἐξ ἀγνοίας εἰς γνῶσιν μεταβολή […] καλλίστη δὲ ἀναγνώρισις, ὅταν ἅμα περιπετείᾳ γένηται, οἷον ἔχει ἡ ἐν τῷ Οἰδίποδι.
«Il riconoscimento invece, come anche la parola significa, è un cambiamento dall’ignoranza alla conoscenza […] e il riconoscimento più bello è qualora avvenga insieme al rovesciamento, come è quello nell’Edipo».
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