martedì 3 dicembre 2024

Euripide, Baccanti – testo traduzione e commento – Maturità 2025 – Parodo: vv. 64-71 (proemio)

 

ΧΟΡΟΣ

Ἀσίας ἀπὸ γαίας

ἱερὸν Τμῶλον ἀμείψασα θοάζω         65

Βρομίῳ πόνον ἡδὺν

κάματόν τ' εὐκάματον, Βάκ-

χιον εὐαζομένα.1

τίς ὁδῷ, τίς ὁδῷ; τίς;

μελάθροις ἔκτοπος ἔστω,

στόμα τ' εὔφημον ἅπας ἐξοσιούσθω·   70

τὰ νομισθέντα γὰρ αἰεὶ

Διόνυσον ὑμνήσω.2


1 64-67: «Dalla terra d’Asia / lasciato il sacro Tmolo mi affretto a compiere / per Bromio una dolce fatica / e uno sforzo senza sforzo, / gridando evoè per celebrare Bacco».
66 – πόνον: che il lavoro più umile e faticoso, se eseguito al servizio della divinità, si trasfiguri per la benedizione che si spande su di esso, è un paradosso costante della coscienza religiosa. Ma qui forse c’è in aggiunta un accenno di disinvolta potenza che è il dono particolare di Dioniso (cfr. v. 194 n.). Βρόμιος: dalla radice di βρέμω = «rumoreggio, rimbombo», un titolo molto comune per Dioniso in poesia. Diodoro (IV, 5, 3) lo spiega ἀπὸ τοῦ κατὰ τὴν γένεσιν αὐτοῦ γενομένου βρόμου, «dal tuono che ci fu alla sua nascita». Ma Dioniso è egli stesso un “rombatore”, in quanto dio-toro, dio-leone, dio-terremoto; anche i suoi timpani rimbombano. Βάκχιος: aggettivo di Βάκχος, e più comune in questo dramma di Βάκχος come titolo del dio.

2 68-72: «Chi per strada, chi per strada? chi? / Si ritiri in casa, / ognuno consacri la bocca al silenzio: / canterò infatti Dioniso / con gli inni sempre in uso».
– τίς ἐξοσιούσθω: quelli che sono per strada (ὁδῷ) devono aprire la via alla processione (ἔκτοπος ἔστω); tutti, compresi quelli che stanno in casa (μελάθροις) devono tacere in segno di rispetto. Questo è il consueto preludio ad un atto rituale, la processione religiosa.

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