venerdì 6 settembre 2024

Il problema delle cause: Polibio e Tucidide

 Polibio, Storie, III, 6-7

[6]

[1] Ἔνιοι δὲ τῶν συγγεγραφότων τὰς κατ' Ἀννίβαν πράξεις βουλόμενοι τὰς αἰτίας ἡμῖν ὑποδεικνύναι, δι' ἃς Ῥωμαίοις καὶ Καρχηδονίοις ὁ προειρημένος ἐνέστη πόλεμος, πρώτην μὲν ἀποφαίνουσι τὴν Ζακάνθης [2] πολιορκίαν […]

«Alcuni degli storici che hanno scritto le imprese di Annibale, volendo indicarci le cause per le quali scoppiò tra Romani e Cartaginesi la suddetta guerra, mostrano come prima l’assedio di Sagunto».

[3] ἐγὼ δὲ ταύτας ἀρχὰς μὲν εἶναι τοῦ πολέμου φήσαιμ' ἄν, αἰτίας γε μὴν οὐδαμῶς ἂν συγχωρήσαιμι. […]

«Io però potrei affermare che questi sono gli inizi della guerra, certamente non potrei in alcun modo concedere che siano le cause».


A sostegno della sua tesi cita la spedizione di Alessandro contro i persiani, causa della quale è assurdo considerare il passaggio del Macedone in Asia.


[6] ἀλλ' ἔστιν ἀνθρώπων τὰ τοιαῦτα μὴ διειληφότων ἀρχὴ τί διαφέρει καὶ πόσον διέστηκεν αἰτίας καὶ προφάσεως, καὶ διότι τὰ μέν ἐστι πρῶτα τῶν ἁπάντων, ἡ δ' ἀρχὴ τελευταῖον τῶν εἰρημένων.

«ma tali considerazioni sono proprie di chi non coglie in cosa differisca l’inizio e quanto sia distante dalla causa e dal pretesto, e perciò questi due si trovano prima di tutto, mentre l’inizio si trova alla fine delle fasi dette» 

[7] ἐγὼ δὲ παντὸς ἀρχὰς μὲν εἶναί φημι τὰς πρώτας ἐπιβολὰς καὶ πράξεις τῶν ἤδη κεκριμένων, αἰτίας δὲ τὰς προκαθηγουμένας τῶν κρίσεων καὶ διαλήψεων· λέγω δ' ἐπινοίας καὶ διαθέσεις καὶ τοὺς περὶ ταῦτα συλλογισμοὺς καὶ δι' ὧν· ἐπὶ τὸ κρῖναί τι καὶ προθέσθαι παραγινόμεθα.

«Io affermo che gli inizi di ogni vicenda sono i primi disegni e le prime azioni di cose già stabilite, le cause invece sono quelle che precorrono le risoluzioni e i giudizi: dico i pensieri e le disposizioni d’animo e i relativi ragionamenti, attraverso i quali giungiamo a prendere risoluzioni e fare progetti.


A questo punto Polibio ritorna sulla spedizione di Alessandro, individuandone la causa nella debolezza dell’impero persiano che suscita le brame di Filippo; questo poi [13] προφάσει χρώμενος ὅτι σπεύδει μετελθεῖν τὴν Περσῶν παρανομίαν εἰς τοὺς Ἕλληνας, ὁρμὴν ἔσχε καὶ προέθετο πολεμεῖν, servendosi del pretesto che mirava a vendicare le prevaricazioni dei Persiani contro i Greci, ebbe la spinta e progettò di fare la guerra».

[14] διόπερ αἰτίας μὲν τὰς πρώτας ῥηθείσας ἡγητέον τοῦ πρὸς τοὺς Πέρσας πολέμου, πρόφασιν δὲ τὴν δευτέραν, ἀρχὴν δὲ τὴν Ἀλεξάνδρου διάβασιν εἰς τὴν Ἀσίαν.

«Perciò bisogna considerare cause della guerra contro i Persiani quelle dette per prime1, come pretesto la seconda cosa e come inizio il passaggio in Asia di Alessandro».


[7]

[4] Ἐγὼ δὲ τὴν ἐπὶ πλεῖον διαστολὴν πεποίημαι περὶ τούτων οὐχ ἕνεκα τῆς τῶν συγγραφέων ἐπιτιμήσεως, χάριν δὲ τῆς τῶν φιλομαθούντων ἐπανορθώσεως.

«Io mi sono piuttosto dilungato su tali questioni non per una accusa degli storiografi, ma per una correzione di chi ama imparare» 

[5] τί γὰρ ὄφελος ἰατροῦ κάμνουσιν ἀγνοοῦντος τὰς αἰτίας τῶν περὶ τὰ σώματα διαθέσεων; τί δ' ἀνδρὸς πραγματικοῦ μὴ δυναμένου συλλογίζεσθαι πῶς καὶ διὰ τί καὶ πόθεν ἕκαστα τῶν πραγμάτων [6] τὰς ἀφορμὰς εἴληφεν;

«Infatti qual è per i malati il vantaggio di un medico che ignora le cause delle affezioni dei corpi? Quale quello di un uomo d’azione che non è capace di dedurre come e perché e da dove ciascuna azione ha preso gli impulsi?».


Tucidide, Storie, I, 23

Tucidide in I, 23 aveva fatto questa distinzione a proposito delle cause nella guerra del Peloponneso:

διότι δ' ἔλυσαν, τὰς αἰτίας προύγραψα πρῶτον καὶ τὰς διαφοράς, τοῦ μή τινα ζητῆσαί ποτε ἐξ ὅτου τοσοῦτος πόλεμος τοῖς Ἕλλησι [6] κατέστη.

«Del motivo per cui li ruppero, ho scritto prima all’inizio le cause e i contrasti, affinché nessuno cerchi un giorno il motivo da cui scoppiò un guerra così grande tra i Greci.»

τὴν μὲν γὰρ ἀληθεστάτην πρόφασιν, ἀφανεστάτην δὲ λόγῳ,

«Infatti la causa più vera, ma meno dichiarata a parole,»
τοὺς Ἀθηναίους ἡγοῦμαι μεγάλους γιγνομένους καὶ φόβον παρέχοντας τοῖς Λακεδαιμονίοις ἀναγκάσαι ἐς τὸ πολεμεῖν·
«io ritengo che che fu che gli Ateniesi diventando grandi e incutendo paura ai Lacedemoni li costrinsero a fare la guerra;»

αἱ δ' ἐς τὸ φανερὸν λεγόμεναι αἰτίαι αἵδ' ἦσαν ἑκατέρων, ἀφ' ὧν λύσαντες τὰς σπονδὰς ἐς τὸν πόλεμον κατέστησαν.

«invece i motivi detti pubblicamente, degli uni e degli altri, in seguito ai quali ruppero la pace e entrarono in guerra, erano i seguenti».

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