Capitolo 10
Il capitolo 10 è una digressione sulla legislazione di Licurgo, il mitico legislatore spartano, che inventò una costituzione mista prima di Roma; la differenza di Roma è aver raggiunto la sua forma costituzionale «non mediante ragionamento, ma attraverso molte lotte e vicende», οὐ μὴν διὰ λόγου, διὰ δὲ πολλῶν ἀγώνων καὶ πραγμάτων (14).
Nel capitolo è anche spiegato il motivo del passaggio da una costituzione all’altra: καθάπερ γὰρ σιδήρῳ μὲν ἰός, ξύλοις δὲ θρῖπες καὶ τερηδόνες συμφυεῖς εἰσι λῦμαι, δι' ὧν, κἂν πάσας τὰς ἔξωθεν διαφύγωσι βλάβας, ὑπ' αὐτῶν φθείρονται τῶν συγγενομένων, [4] τὸν αὐτὸν τρόπον καὶ τῶν πολιτειῶν συγγεννᾶται κατὰ φύσιν ἑκάστῃ καὶ παρέπεταί τις κακία, βασιλείᾳ μὲν ὁ μοναρχικὸς λεγόμενος τρόπος, [5] ἀριστοκρατίᾳ δ' ὁ τῆς ὀλιγαρχίας, δημοκρατίᾳ δ' ὁ θηριώδης καὶ χειροκρατικός (3-5), «come infatti per il ferro la ruggine, per i legni tarli e tignole sono le rovine connaturate, attraverso le quali, se anche scampino tutti i danni provenienti dall’esterno, sono distrutti proprio da questi che sono congeniti, nello stesso modo anche insieme a ciascuna delle costituzioni è generata per natura e si accompagna una degenerazione». ἃ προϊδόμενος Λυκοῦργος οὐχ ἁπλῆν οὐδὲ μονοειδῆ συνεστήσατο τὴν πολιτείαν, ἀλλὰ πάσας ὁμοῦ συνήθροιζε τὰς ἀρετὰς καὶ τὰς ἰδιότητας τῶν ἀρίστων πολιτευμάτων, [7] ἵνα μηδὲν αὐξανόμενον ὑπὲρ τὸ δέον εἰς τὰς συμφυεῖς ἐκτρέπηται κακίας, (6-7) «avendo previsto ciò appunto Licurgo non costruì una costituzione semplice né con una forma singola, ma riunì insieme tutte le virtù e le particolarità delle costituzioni migliori, affinché niente crescendo oltre il dovuto si volgesse nelle degenerazioni connaturate».
Quindi si spiega il vantaggio della costituzione mista nella quale i poteri si controllano a vicenda.
Capitoli 11-17
I capitoli 11-17 descrivono i meccanismi della costituzione romana che presenta tutte le migliore forme di governo: il regno rappresentato dai consoli (Οἱ ὕπατοι), l’aristocrazia dal senato (ἡ σύγκλητος) e la democrazia dai tribuni della plebe (Οἱ δήμαρχοι).
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