lunedì 9 settembre 2024

Polibio, Il ciclo delle costituzioni e la costituzione mista - 4° parte

L’ ἀνακύκλωσις 


Capitolo 7

 Dunque il regno nasce dalla monarchia non appena si formano i concetti di bello e giusto. In origine i re non manifestavano particolare distanza dal popolo, ὁμόσε ποιούμενοι τοῖς πολλοῖς ἀεὶ τὴν δίαιταν (6), «conducendo un tenore di vita sempre in modo simile a quello dei più». Il problema sorge con il passaggio del potere per successione dinastica (κατὰ γένος) e allora la sicurezza è garantita e il sostentamento superiore al necessario. Ne derivano odio e invidia e così ἐγένετο μὲν ἐκ τῆς βασιλείας τυραννίς (8), «nacque dal regno la tirannide.

 Seguono i complotti dei più nobili e magnanimi (τῶν γενναιοτάτων καὶ μεγαλοψυχοτάτων) che non sopportano le prepotenze (ὕβρεις) dei capi.


Capitolo 8

 Il popolo si unisce a questi nobili e nasce l’aristocrazia, la quale con modalità simili alle precedenti degenera in oligarchia.


Capitolo 9

 A questo punto il popolo si affida alla guida di chi ha il coraggio di denunciare le malversazioni, ma temono di affidare il potere ad uno solo e μόνης δὲ σφίσι καταλειπομένης ἐλπίδος ἀκεραίου τῆς ἐν αὑτοῖς ἐπὶ ταύτην καταφέρονται, καὶ τὴν μὲν πολιτείαν ἐξ ὀλιγαρχικῆς δημοκρατίαν ἐποίησαν (3), «siccome l’unica speranza che rimane loro intatta è quella in sé stessi, si rivolgono a questa, e fondano la costituzione democratica da quella oligarchica». Tutto funziona finché vive la prima generazione, che considerava fondamentali uguaglianza di diritti (ἰσηγορία) e libertà di parola (παρρησία); alla seconda però questi valori non sono più tenuti in alta considerazione a causa dell’abitudine (διὰ τὸ σύνηθες), subentra la brama di essere superiori gli agli altri e μεθίσταται δ' εἰς βίαν καὶ χειροκρατίαν ἡ δημοκρατία (8), «la democrazia muta in violenza e dominio della forza», rigettando gli uomini alla condizione di belve finché non trovano un sovrano.

 (10) Αὕτη πολιτειῶν ἀνακύκλωσις, αὕτη φύσεως οἰκονομία, καθ' ἣν μεταβάλλει καὶ μεθίσταται καὶ πάλιν εἰς αὑτὰ καταντᾷ τὰ κατὰ τὰς πολιτείας.

 «Questo è il ciclo delle costituzioni, questo l’ordine della natura, secondo il quale mutano e si trasformano e di nuovo tornano a se stesse le forme delle costituzioni».

 Dunque bisogna conoscere questa dinamica se si vuole giudicare sulle vicende di uno stato senza ira o invidia (χωρὶς ὀργῆς ἢ φθόνου, 12)1.

 1 Cfr. le analoghe profssioni di imparzialità di Tacito: neque amore et sine odio, «né con amore e senza odio» (Historie, I, 1) e sine ira et studio, «senza ira senza passione» (Annales, I, 1).

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