martedì 8 ottobre 2024

Euripide, Troiane – terzo episodio: vv. 914-934

 

Ελ.

ἴσως με, κἂν εὖ κἂν κακῶς δόξω λέγειν,

οὐκ ἀνταμείψῃ πολεμίαν ἡγούμενος.                              915

ἐγὼ δ’, ἅ σ’ οἶμαι διὰ λόγων ἰόντ’ ἐμοῦ

κατηγορήσειν, ἀντιθεῖσ’ ἀμείψομαι

τοῖς σοῖσι τἀμὰ καὶ τὰ σ’ αἰτιάματα.

Elena
Probabilmente, che sembri parlare bene o male,
non replicherai, dato che mi consideri nemica.
Io però, alle colpe che tu, come credo, andando con le parole
mi imputerai, risponderò contrapponendo
le mie e le tue accuse.

Πρῶτον μὲν ἀρχὰς ἔτεκεν ἥδε τῶν κακῶν,

Πάριν τεκοῦσα· δεύτερον δ’ ἀπώλεσε                            920

Τροίαν τε κἄμ’ ὁ πρέσβυς οὐ κτανὼν βρέφος,

δαλοῦ πικρὸν μίμημ’, Ἀλέξανδρόν ποτε.

ἐνθένδε τἀπίλοιπ’ ἄκουσον ὡς ἔχει.

Innanzitutto costei ha partorito il principio dei mali,
partorendo Paride; in secondo luogo rovinò Troia
e anche me il vecchio non uccidendo il neonato27,
amara imitazione di tizzone, Alessandro un giorno28.
Ascolta com’è il resto che ne è seguito.

ἔκρινε τρισσὸν ζεῦγος ὅδε τριῶν θεῶν·

 καὶ Παλλάδος μὲν ἦν Ἀλεξάνδρῳ δόσις                        925

Φρυξὶ στρατηγοῦνθ’ Ἑλλάδ’ ἐξανιστάναι, 

Ἥρα δ’ ὑπέσχετ’ Ἀσιάδ’ Εὐρώπης θ’ ὅρους

τυραννίδ’ ἕξειν, εἴ σφε κρίνειεν Πάρις· 

Costui giudicava la triplice coppia delle tre dee:
e il dono di Pallade per Alessandro era
di mettere sottosopra la Grecia alla guida dei Frigi,
Era poi promise che avrebbe avuto in potere
l’Asia e i confini d’Europa, se Paride l’avesse preferita;

Κύπρις δὲ τοὐμὸν εἶδος ἐκπαγλουμένη 

δώσειν ὑπέσχετ’, εἰ θεὰς ὑπερδράμοι                            930

κάλλει. τὸν ἔνθεν δ’ ὡς ἔχει σκέψαι λόγον·

Cipride invece, sbalordita dal mio aspetto,
promise di donarglielo, se ella avesse superato le dee
in bellezza; guarda però il discorso da qui, come sta.

νικᾷ Κύπρις θεάς, καὶ τοσόνδ’ οὑμοὶ γάμοι

ὤνησαν Ἑλλάδ’· οὐ κρατεῖσθ’ ἐκ βαρβάρων,

οὔτ’ ἐς δόρυ σταθέντες, οὐ τυραννίδι.

Sconfigge Cipride le dee, e a tal punto le mie nozze
giovarono alla Grecia: non siete dominati da barbari,
né tratti alle armi, non sottomessi a una tirannide.


27 Dunque Ecuba è colpevole perché ha avuto compassione del figlio.

Kundera in L’insostenibile leggerezza dell’essere pone la compassione al centro di molti miti e alla base dei capolavori nati da questi (e anche all’origine dell’amore di cui narra il romanzo):

«Egli provò allora un inspiegabile amore per quella ragazza sconosciuta; gli sembrava che fosse un bambino che qualcuno avesse messo in una cesta spalmata di pece e affidato alla corrente di un fiume perché Tomáš lo tirasse sulla riva del suo letto () Di nuovo gli venne fatto di pensare che Tereza era un bambino messo da qualcuno in una cesta spalmata di pece e affidato alla corrente. Non si può certo lasciare che una cesta con dentro un bambino vada alla deriva sulle acque agitate di un fiume! Se la figlia del Faraone non avesse tratto dalle acque la cesta con il piccolo Mosè, non ci sarebbero stati lAntico Testamento e tutta la nostra civiltà. Quanti miti antichi hanno inizio con qualcuno che salva un bambino abbandonato! Se Polibo non avesse accolto presso di sé il giovane Edipo, Sofocle non avrebbe scritto la sua tragedia più bella!».

 In effetti nell’Edipo re di Sofocle il servitore, a Edipo che gli chiede perché invece che uccidere il figlio di Laio e Giocasta lo ha consegnato a un servitore del re di Corinto Polibo, risponde: Κατοικτίσας, «perché ne ebbi compassione» (v. 1178). Anche Erodoto racconta un episodio simile: Labda, figlia ripudiata di un oligarca di Corinto, partorisce un figlio, Cipselo; secondo un oracolo il figlio di Labda avrebbe abbattuto il governo di Corinto. Allora i potenti di Corinto mandano 10 uomini da Labda per farsi consegnare il bimbo e ucciderlo. A questo punto avviene l’inaspettato (V, 92, gamma, 3): Ἐπείτε ὦν ἔδωκε φέρουσα ἡ Λάβδα, τὸν λαβόντα τῶν ἀνδρῶν θείῃ τύχῃ προσεγέλασε τὸ παιδίον, καὶ τὸν φρασθέντα τοῦτο οἶκτός τις ἴσχει ἀποκτεῖναι, κατοικτίρας δὲ παραδιδοῖ τῷ δευτέρῳ, ὁ δὲ τῷ τρίτῳ, οὕτω τε διεξῆλθε διὰ πάντων τῶν δέκα παραδιδόμενον, οὐδενὸς βουλομένου διεργάσασθαι, «Dunque dopo che Labda portandolo lo consegnò, per un caso divino il bimbo sorrise all’uomo che lo aveva preso, ed essendosi accorto di ciò una certa compassione lo trattiene dall’ucciderlo, e avendo compassione [lo stesso verbo dell’Edipo re] lo consegna al secondo, e questo al terzo, e così passò consegnato attraverso tutti i dieci, poiché nessuno voleva ucciderlo». Labda allora approfitta del momento favorevole e lo nasconde salvandolo. Cipselo poi, cresciuto, abbatterà il governo oligarchico fondando la tirannide a Corinto e passando poi il potere al figlio Periandro. Prosegue nella nota successiva.

 28 Nietzsche ha una visione opposta: (L’anticristoMaledizione del cristianesimo, 7): «Schopenhauer era ostile alla vita: per questo la compassione divenne per lui la virtù... Aristotele, come è noto, vide nella compassione uno stato morboso e pericoloso, che si farebbe bene ad aggredire qua e là con un rimedio purgativo: concepì la tragedia come purga». Il filosofo tedesco sta facendo riferimento a Poetica, 1449b: ἔστιν οὖν τραγῳδία μίμησις πράξεως σπουδαίας καὶ τελείας μέγεθος ἐχούσης, ἡδυσμένῳ λόγῳ χωρὶς ἑκάστῳ τῶν εἰδῶν ἐν τοῖς μορίοις, δρώντων καὶ οὐ διἀπαγγελίας, διἐλέου καὶ φόβου περαίνουσα τὴν τῶν τοιούτων παθημάτων κάθαρσιν«È dunque la tragedia imitazione di un’azione seria e compiuta avente una certa grandezza, con parola ornata separatamente per ciascuno degli aspetti nelle sue parti, di persone che agiscono e non mediante la narrazione, che attraverso pietà e paura porta a compimento la purificazione di siffatte passioni». Shakespeare, in Amleto, II, 2, 566-570 dà una sua spiegazione della catarsi: I have heard / that guilty creatures, sitting at a play, / have, by the very cunning of the scene, / been struck so to the soul that presently / they have proclaim’d their malefactions. 

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