Per approfondimenti sul rapporto tra sapere e sapienza rimando all’articolo che ho scritto sulla rivista «Altri territori».
τῷ δὲ Προμηθεῖ εἰς μὲν τὴν ἀκρόπολιν τὴν τοῦ Διὸς οἴκησιν οὐκέτι ἐνεχώρει εἰσελθεῖν ‑ πρὸς δὲ καὶ αἱ Διὸς φυλακαὶ φοβεραὶ ἦσαν ‑ εἰς δὲ τὸ τῆς Ἀθηνᾶς καὶ Ἡφαίστου οἴκημα τὸ κοινόν, ἐν ᾧ [e] ἐφιλοτεχνείτην, λαθὼν εἰσέρχεται, καὶ κλέψας τήν τε ἔμπυρον τέχνην τὴν τοῦ Ἡφαίστου καὶ τὴν ἄλλην τὴν τῆς Ἀθηνᾶς δίδωσιν ἀνθρώπῳ, καὶ ἐκ τούτου εὐπορία μὲν ἀνθρώπῳ τοῦ [322] [a] βίου γίγνεται, Προμηθέα δὲ δι' Ἐπιμηθέα ὕστερον, ᾗπερ λέγεται, κλοπῆς δίκη μετῆλθεν.
«E a Prometeo non era più concesso entrare nell’acropoli, la dimora di Zeus – oltretutto le guardie di Zeus erano spaventose – però entra di nascosto nella officina comune di Atena ed Efesto, dove praticavano le amate tecniche, e avendo rubato la tecnica presente nel fuoco di Efesto e l’altra di Atena le dona all’uomo, e grazie a questo deriva all’uomo benessere di vita, ma in seguito a causa di Epimeteo, come appunto si dice, la punizione del furto raggiunse Prometeo».
Ἐπειδὴ δὲ ὁ ἄνθρωπος θείας μετέσχε μοίρας, πρῶτον μὲν διὰ τὴν τοῦ θεοῦ συγγένειαν ζῴων μόνον θεοὺς ἐνόμισεν, καὶ ἐπεχείρει βωμούς τε ἱδρύεσθαι καὶ ἀγάλματα θεῶν· ἔπειτα φωνὴν καὶ ὀνόματα ταχὺ διηρθρώσατο τῇ τέχνῃ, καὶ οἰκήσεις καὶ ἐσθῆτας καὶ ὑποδέσεις καὶ στρωμνὰς καὶ τὰς ἐκ γῆς τροφὰς ηὕρετο. οὕτω δὴ παρεσκευασμένοι κατ' ἀρχὰς [b] ἄνθρωποι ᾤκουν σποράδην, πόλεις δὲ οὐκ ἦσαν·
«Dopo che l’uomo partecipò di sorte divina, dapprima a causa della parentela con la divinità unico tra gli esseri viventi riconosceva gli dèi, e metteva mano alla costruzione di altari e statue di dèi; poi articolò subito con la tecnica voce e parole, e inventò abitazioni e vesti e calzature e coperte e i nutrimenti provenienti dalla terra. Così equipaggiati agli inizi gli uomini abitavano disseminati, città non esistevano:»
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